Embrione, domande alla scienza
Il clima è notevolmente caldo nonostante ci si trovi ancora in pieno inverno. Si tratta però del clima della discussione sulla legge 40/2004 che regolamenta la procreazione medicalmente assistita, e sui referendum abrogativi che la riguardano, il caldo è dato dalla veemenza della discussione. Abbondano gli interventi tanto pieni di patos quanto solitamente poveri di corretta informazione e di ragionamento. Un discorso razionale sui problemi messi a nudo dalla legge 40 e dai referendum abrogativi che sono stati promossi è una vera rarità. Una rarità tra le rarità, poi, è il tentativo di affrontare questi problemi rifacendosi alle conoscenze e alla razionalità scientifiche. Eppure esiste un ramo della scienza, l’embriologia, che avrebbe da dirci qualcosa di utile. Come tutta la scienza, anche l’embriologia si basa non sulle impressioni né sulle congetture di qualcuno e nemmeno sulle idee luminose dei geni dell’umanità, né sulle affermazioni dei premi nobel, ma su un sapere collettivo che ha le sue radici in un numero grandissimo di evidenze sperimentali rielaborate e interpretate da un numero altrettanto grande di studiosi di tutti i tempi. Per sapere che cosa la scienza dica a riguardo dei problemi che qui ci interessano basta aprire un testo di embriologia e leggerlo. È esattamente quello che qui mi ripropongo di fare: fare alcune domande all’embriologia.