Dovrebbero tenersi in primavera le elezioni israeliane conseguenti alla crisi che ha investito il governo israeliano: stamani, il primo ministro Ariel Sharon, che ieri ha annunciato l’intenzione di lasciare il Likhud e di allestire una nuova formazione politica, si è recato stamani dal presidente Moshe Katsav per chiedere lo scioglimento della Knesset (parlamento) e di fissare la data più vicina possibile per la consultazione. Ieri erano circolate voci su uno slittamento delle elezioni a novembre e poi alla fine di marzo; in base alla legge vigente, gli israeliani dovrebbero in realtà votare 90 giorni dopo lo scioglimento della Knesset. Allo sbocco della crisi si è giunti dopo un discorso molto duro del nuovo presidente dei laburisti, Amir Peretz, e di una votazione con cui il partito decideva di uscire dall’attuale governo. Perez, che pochi giorni fa era stato eletto a sorpresa al posto di Shimon Peres, ieri ha tra l’altro accusato Sharon, a cui si è indirizzato con il nomignolo di Arik, di aver gettato nella pattumiera vecchi e poveri e di aver umiliato disoccupati, immigranti e altri gruppi sociali deboli.Misna