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MEDIO ORIENTE, ISRAELE PROSEGUE RAPPRESAGLIA IN LIBANO E OFFENSIVA AEREA IN STRISCIA DI GAZA

La liberazione dei due soldati israeliani catturati oggi alla frontiera con il Libano potranno essere liberati solo “con negoziati indiretti, nell’ambito di uno scambio”: lo ha detto il capo della guerriglia Hezbollah, Hassan Nasrallah in una conferenza stampa alla periferia di Beirut, aggiungendo di non voler trascinare il Librano “in guerra”. La giornata di oggi è stata scandita da una pericolosa recrudescenza di violenze e tensioni: oltre al rapimento dei due militari dello Stato ebraico di un commando dei guerriglieri Hezbollah, altri sette ne sono stati uccisi, tre soldati durante il rapimento, altri quattro mentre nel sud del Libano erano alla ricerca dei due commilitoni catturati. Tra gli stessi miliziani Hezbollah – per loro ammissione – vi sarebbe almeno una vittima.

Israele intanto ha avviato la mobilitazione di 6.000 soldati di riserva lungo il confine israelo-libanese. Secondo ‘Al-Manar’, la televisione del movimento Hezbollah, nel pomeriggio la contraerea dell’esercito governativo libanese avrebbe aperto il fuoco contro caccia israeliani nella zona di Sidone, il centro portuale a 40 chilometri a sud di Beirut. Nella stessa zona, in precedenza, erano stati segnalati bombardamenti della marina israeliana contro l’arteria secondaria che collega Hajje e Maamariye.

Secondo la televisione libanese Lbc, invece, razzi – di tipo Katiuscia o Grad – sarebbero stati lanciati a partire dalla zona di Bint Jbeil, a ridosso della zona centrale della ‘linea blu’ di demarcazione tra Libano e Israele, verso il territorio israeliano senza causare vittime o danni. L’artiglieria e l’aviazione israeliana hanno risposto con un massiccio fuoco di artiglieria, colpendo strade, centrali elettriche, varie infrastrutture tra cui la strada costiera che collega il Libano meridionale a Beirut.

Secondo ‘Lbc’, due civili libanesi sono stati uccisi e altri cinque sono rimasti feriti nei bombardamenti, tra cui due giornalisti libanesi. Il primo ministro israeliano Ehud Olmert, che in precedenza aveva minacciato un’azione “molto dolorosa e di vasta portata”. A proposito dell’attacco degli Hezbollah, il vicepresidente siriano Faruk al-Sharaa, ha affermato: “L’occupazione è la principale ragione e fonte di provocazione contro i palestinesi e i libanesi, e perciò esiste una resistenza palestinese e libanese”.

Proseguono intanto anche i raid israeliani nella striscia di Gaza: sono almeno 7 le vittime palestinesi dei raid israeliani sferrati oggi, mentre sarebbe salito a nove vittime – tra cui una donna e sette bambini – e almeno 30 feriti il bilancio del bombardamento di una casa appartenente ad un leader di Hamas, Nabil Abu Salenyeh. Sono così salite a 68 le vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva israeliana di una settimana fa.Misna