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Asia Bibi: rigettata l’istanza contro la sentenza di assoluzione. Acs, «confermato che l’accusa di blasfemia era falsa»
«I giudici della Suprema Corte del Pakistan hanno appena rigettato l'istanza presentata contro la sentenza di assoluzione di Asia Bibi. La Corte ha quindi confermato che l'accusa di blasfemia era falsa. Sia lodato Dio!». Lo rende noto Aiuto alla Chiesa che Soffre su Twitter.

La Corte Suprema del Pakistan ha confermato l’assoluzione di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte nel 2010 per blasfemia e rilasciata lo scorso ottobre. Ora la donna può lasciare il Paese dove era trattenuta, tra le minacce di morte degli islamisti, fino alla decisione dell’Alta Corte sul ricorso contro l’assoluzione. Ne dà notizia anche Aiuto alla Chiesa che soffre, attraverso un tweet:
Asif Saeed Khosa, presidente dei tre membri della Corte chiamati a rivedere il caso, ha sostenuto che il firmatario del ricorso avverso all’assoluzione della donna, Qari Muhammad Salaam, «non è stato in grado di individuare alcun errore nel verdetto della Corte Suprema che ha assolto Asia Bibi». L’avvocato Ghulam Ikram, legale del ricorrente, aveva chiesto che a giudicare la richiesta fosse un tribunale più ampio che includesse anche religiosi islamici e ulema. Ma il presidente ha replicato duramente: «Il verdetto è stato emesso sulla base di testimonianze. Secondo l’Islam una persona dovrebbe essere punita anche se non è stata giudicata colpevole? Ci dimostri cosa c’è di sbagliato nel verdetto».
«L’innocenza di Asia Bibi è confermata, l’incubo è finito! Dopo le ingiuste accuse e il carcere, per la sola ‘colpa’ di essere cristiana, ora ha il diritto di rifarsi una vita in sicurezza con la sua famiglia. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a fare giustizia». Così in un tweet il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.