Una nuova azione dei cattolici
Riguardo al dibattito che si è aperto su alcuni giornali cattolici, tra cui questo, in merito alla necessità di dar vita ad un nuovo movimento politico di ispirazione cristiana che accolga l’impegno dei cattolici italiani non solo nella politica ma anche nella società, ritengo che sia giunto il momento di una riflessione seria ed approfondita su tale questione.
L’attuale sistema politico italiano basato sul bipolarismo, oggi è in grado di determinare un collegamento trasversale fra i cattolici dei diversi schieramenti solo su questioni etico-valoriale, ma rende difficile la convergenza su tutte le altre problematiche di tipo sociale economico ed istituzionale. E’ sulla base di tali considerazioni che condivido l’opinione di monsignor Gastone Simoni, riguardo la necessità di costruire una rappresentanza politica alternativa non confessionale ma di chiara ispirazione cristiana che raccolga la tradizione e sappia aderire in modo concreto e innovativo alla dottrina sociale cristiana, e che possa vincere le nuove sfide che l’Italia e più in generale l’Europa saranno costrette ad affrontare. E’ evidente che tale rappresentanza politica non avrà necessariamente le stesse caratteristiche organizzative se il sistema politico rimarrà bipolare o avverrà una rivisitazione della legge elettorale in senso proporzionale. Il processo di globalizzazione costringe come abbiamo visto ogni singolo stato europeo ad affrontare queste nuove sfide, che possono essere vinte nel caso in cui riuscirà inoltre a prevalere la cultura della sintesi politica, che attraverso il principio di sussidiarietà orizzontale sappia coniugare sviluppo e difesa dei valori sociali così da favorire una integrazione funzionale ed efficiente tra pubblico e privato, esaltando tutte le potenzialità di quel volontariato e associazionismo no-profit che sono alla base della promozione della persona e rappresentano la ricchezza del nostro paese.
Anche a livello istituzionale vi è la necessità di individuare delle riforme che favoriscano una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica (partecipazione oggi troppo condizionata da un atteggiamento passivo dei cittadini dovuto ai grandi strumenti di comunicazione di massa), conciliando l’esigenza di rapide e immediate decisioni con quella della partecipazione democratica anche attraverso l’utilizzo di strumenti di controllo e organizzando un sistema istituzionale fondato sul principio della sussidiarietà verticale che sappia quindi rispondere al principio di responsabilità, funzionalità e competenza. D’altra parte l’inserimento dei nuovi mercati asiatici nell’assetto economico pone all’Europa e all’Italia in modo particolare la necessità di ridisegnare un nuovo modello di sviluppo con conseguenti processi di riorganizzazione produttiva che mettono a rischio la solidarietà e la sicurezza sociale.
Solo una cultura basata sui valori della Dottrina sociale della Chiesa, che pone l’uomo al centro di ogni decisione, sarà in condizione di gestire questo nuovo sviluppo, che dovrà inoltre essere in grado di coniugare una nuova prosperità economica-sociale alla riscoperta dei valori della tradizione cristiano occidentale. E’ necessario costruire un nuovo Umanesimo che sappia sintetizzare i singoli interessi settoriali – specifici di una società così articolata e complessa in una cultura dell’interesse generale che si basi su una nuova solidarietà più selettiva ma più efficace.