La grande tristezza del «Grande fratello»

«Indecente e terrificante»: così un maestro del cinema, che sa anche e non poco di televisione, Pupi Avati, ha definito la prima edizione del Grande fratello vip, quella dell’anno scorso, che faceva seguito al Grande fratello 14, capolinea della lunga saga di sconosciuti bramosi di farsi vedere in tv (in questo caso su Canale 5) sottostando a giorni, settimane e mesi di cattività in una falsa casa sotto l’occhio indiscreto di decine di telecamere. All’ultimo tuffo ne furono tentate di tutte. Persino l’ingresso di una coppia in cui lei era un lui e lui era una lei, che all’interno della casa avrebbero trovato Rebecca, che era nata uomo e si chiamava Sabatino. Ma non è bastato.

Ecco allora l’idea dei vip o presunti tali. Per lo più personaggi dello spettacolo che sbarcano il lunario dorato soprattutto a suon di comparsate e che rinchiusi nella fasulla dimora di Cinecittà tentano persino, anche se invano, di fare i simpatici o addirittura gli autentici.

Il risultato del primo Grande fratello vip fu all’esordio devastante. Ma il peggio doveva ancora venire. Arrivò puntualmente con l’ex calciatore Stefano Bettarini e il pugile Clemente Russo i quali, credendo di non essere ascoltati (ma non è certo questo a fare la differenza), diedero vita a uno squallido dialogo con pettegolezzi e racconti di storie di tradimenti, riferimenti offensivi, minacciosi, maschilisti e persino violenti.

Quest’anno non sappiamo come andrà a finire, siamo appena alla seconda puntata (oltre le varie «finestre» che si aprono durante la settimana). Ma se il buondì si vede dal mattino, almeno le bizze non mancheranno. Poi ci saranno i corteggiamenti e le effusioni, che ben presto (se non succede nel frattempo) sfoceranno in qualcosa di facilmente immaginabile per la gioia dei voyeuristi catodici.

Intanto, dopo la serata inaugurale, non si potevano che trarre alcune impressioni e immaginare gli sviluppi nei rapporti tra i numerosi partecipanti alcuni dei quali vip lo sono fino a un certo punto. Ma come si sa non è questo quello che conta. L’importante è che il cast contenga qualche nome noto, che sia variegato e magari, almeno in parte, anche un po’ schizzato, a tutta garanzia dello spettacolo per un pubblico di «spioni» a cui «la casa più spiata d’Italia» offre quest’anno un gran numero di bellezze maschili e femminili a suon di tronisti, modelle e modelli (Aida Yespica, Luca Onestini, Ivana Mrazova…), tutti giovani contrapposti al nutrito gruppo dei vecchi guidato da Cristiano Malgioglio (che era già stato a suo tempo opinionista del Grande fratello tradizionale) e Simona Izzo, predestinati dalla produzione (bizze permettendo) a un ruolo da protagonisti. Accanto a loro Serena Grandi, Marco Predolin, Carmen Di Pietro… A completare l’intero gruppo Gianluca Impastato, Veronica Angeloni, Cecilia e Jeremias Rodriguez, Giulia De Lellis, Daniele Bossari, Lorenzo Flaherty e Ignazio Moser.

Ma non è un caso che le prime «nomination» siano piovute sui più giovani e meno noti. Nonostante i notabili avessero minacciato autoesclusioni mostrando fobie, claustrofobie e insofferenze un po’ per contratto e un po’ per reale fragilità. Da questa settimana rischia l’eliminazione anche una «vecchia»: Serena Grandi. Ma la prima a uscire è stata comunque Carla Cruz. Mentre al suo posto nella seconda puntata è entrato fintamente, e quindi uscito subito, Raul Bova, a conferma che il Grande fratello fa quello che vuole con l’unico imperativo dello spettacolo. Intanto la pubblicità dei profilattici «supporta» il programma. Mentre i concorrenti tra loro e con Alfonso Signorini in studio, che fa da spalla alla conduttrice Ilary Blasi, si epitetano «amore» e «tesoro» fino alla nausea, seguendo una tendenza che ha banalizzato il più importante dei sentimenti. Ma anche questo è Grande fratello.

A.F.