«Superquark», dai capelli ai salmoni di tutto di più

di Mauro Banchini

Anche Carla Bruni? Anche Carla Bruni! Parola di Piero Angela. Siccome – lo ha detto Piero nella prima puntata del ciclo estivo di Superquark – tutti gli esseri umani hanno, sul loro corpo, «5 milioni di peli» e siccome – aggiungo io – anche Carlà è un (delizioso) essere umano, questo vuol dire che pure la levigatissima primadonna francese ha i suoi 5 milioni di peli sparsi su un corpo che, all’apparenza, ha solo i 120 mila capelli che – sempre secondo i conti angeleschi – ciascuno di noi ha. O dovrebbe avere.

Non si è parlato solo di capelli (sapevate che ciascuno dei nostri è così resistente da sostenere 100 kg di peso? Sapevate che Luigi XIV era così calvo che in testa si mise un’idea finendo per essere il primo, fra i potenti, a pasticciare con i capelli finti? Sapevate che all’università di Pavia hanno messo in un reattore nucleare un capello di Napoleone? Cercavano tracce di arsenico. Hanno capito che non fu avvelenato), non si è ragionato solo di capelli nel primo nuovo Superquark.

Noi incalliti Angel’s fan (mitico quando babbo Piero ha lanciato un servizio del figlio Alberto chiamandolo «un nostro inviato»), noi di cose ne abbiamo imparate tante. In Israele inventano un’auto volante (fra i possibili usi – dall’areo taxi, all’eliambulanza, agli impieghi militari – un uccellino mi dice che la risposta giusta è la numero tre). Uno storico ha confermato che alle terme di Caracalla i romani davvero … giocavano a palla: ma l’imperatore ammise alla cittadinanza tutti i popoli dell’impero legiferando pure sugli immigrati (non si sa come: nella pergamena – accidenti, proprio in quel punto, – c’è un buco. Qualche maledettissimo topo ci vieta di conoscere il mistero).

Superquark risponde a un quesito delicato: perché in un formicaio il traffico non si ferma mai? Ricercatori tedeschi, indiani, giapponesi hanno scoperto che le formiche non cercano di superarsi fra loro e pertanto possono girare come trottole. Sarà un caso che fra i ricercatori impegnati sulle formiche non ci sia un italiano? Italianissima è Simonetta Di Pippo: bel sorriso, sconosciuta al grande pubblico, dirige i voli umani nell’Agenzia Spaziale Europea. Nel 2020, promette, torneremo sulla luna. Ma il suo sogno è forare il ghiaccio sulla superficie di «Europa», satellite di Giove. Auguri. E speriamo che «Apophis» giri alla larga: trattasi dell’asteroide che nel 2029 (o nel 2036 secondo altri calcoli dei tecnici Usa) potrebbe colpire la terra. Siccome la cosa mi interessa perché ho intenzione di esserci, mi dispiacerebbe beccarmi in testa proprio un «Apophis» qualunque.

Figlio di tanto divulgatore, Alberto ci porta sotto le Cappelle Medicee. Fra i disegni nascosti di Michelangelo. Nessun essere normale può aprire da solo quella botola misteriosa e scendere nel piccolo antro dove Michelangelo al lume di candela tracciava segni sulle pareti. Solo Alberto può.

Superquark si apre con un documentario naturalistico. Targato BBC. Seguiamo la migrazione dei salmoni. Risalgono il Pacifico per tornare nei luoghi dove sono nati. Partono in 500 milioni (mi fido, mister Angela, mi fido) e arrivano in 2 milioni (come non fidarsi, mister Angela?) perché nel mezzo ne trovano di tutte: orche, leoni marini, squali, aquile. Ma soprattutto orsi. Anche loro, i grizzly, hanno fame e la carne di salmone è notevole. Riprese di gran fascino. Sapiente uso del rallenty. Sfigato quel salmone saltato subito nelle fauci del grizzly (se noi saltassimo come i salmoni – giura Piero – potremmo arrivare al quarto piano di una casa. Ma perché – dico io – saltare così in alto?). Mi frullava una domanda: chi glielo fa fare, ai salmoni del Pacifico (per quelli dell’Atlantico – giura Piero – vale un altro ragionamento), chi glielo fa fare di correre tutti ‘sti pericoli?

Il «giallo» – si capisce alla fine – è godereccio: il salmone maschio si accoppia con il salmone femmina emettendo una nube di sperma che il documentarista, ben gli sta, si becca tutta in faccia. Ecco miliardi di uova: palline arancioni da cui nasceranno centinaia di milioni di salmoni. Così va la vita. Da qualche millennio.

Dopo la grande «limonata» salmonesca vista in diretta alla faccia della privacy, adesso di salmoni vivi ne restano poche centinaia. Prima di risalire sui monti, sotto la neve, grizzly se li pappa tutti.

Martedì prossimo son di turno i maiali: creature più intelligenti di quanto non sembri. Parola di Piero. Come non crederci?