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Rubrica: Risponde il teologo

15 Giugno 2004

La Madonna, testimone di Misericordia

di Archivio Notizie

di Luigi M. De Candido«Di generazione in generazione la sua misericordia…» (Luca 1,50). Sulla soglia tra il tempo dell’antica fede (Antico Testamento) e quello della nuova speranza (Nuovo Testamento) il pio israelita scopre la costanza della misericordia del Signore. Su quella soglia stanno Maria e Zaccaria. Proprio nella casa di costui (e della sposa Elisabetta) si eleva il loro cantico alla misericordia del Dio di Israele. Il canto di entrambi sgorga da una esperienza individuale di un Dio misericordioso; la loro personale esperienza del dono di una figliolanza, per di più d’un figlio come Gesù grande, santo, figlio dell’Altissimo; d’un figlio come Giovanni anch’egli grande, pieno di Spirito santo, precursore del Signore, profeta dell’Altissimo. Prima di venire riconosciuta e invocata «madre di misericordia», Maria è testimone della misericordia del Signore. La consapevolezza dell’estensione della misericordia divina, la convinzione che il Signore si ricorda della misericordia promessa, maturano nella propria personale esperienza e mediante la radicazione nella etnia di Abramo, il popolo di Israele suo servo. Maria e Israele sono «servi del Signore»: lei stessa lo dichiara. Dunque, gustare la misericordia del Signore equivale a riconoscere la propria identità di serva lei e servo Israele (anche se Israele ha le sembianze del figlio); equivale a scoprire un «signore» paterno e materno. Maria è certa della misericordia di tale materno e paterno Signore presente nella propria storia come il Dio suo salvatore; partecipa solidale alle efficacie della misericordia dell’Onnipotente verso il popolo al quale appartiene.

Le intuizioni successive della fede ecclesiale concernenti in particolare l’immacolato concepimento, la maternità verginale, l’assunzione non contraddicono le parole di Maria persuasa della misericordia anche verso di sé: quei doni sono le impronte della singolare salvezza, assoluta novità o primizia, che la bontà insindacabile del Signore ha infuso nella personalità della vergine madre di Cristo. Oltre che magnificare il Signore ed esultare in Dio proprio salvatore, Maria si allinea ai cantori della misericordia dell’Onnipotente verso il loro popolo: si fa voce di Israele per dare lode, si fa testimone per confermare la fedeltà, si inserisce nella scia della solidarietà. Per lei e per il popolo la misericordia è dono e nostalgia di pienezze: itinerario o condivisione della pienezza di grazia, vicinanza alla vita di Dio.

Maria, al tempo del cantico e nel proseguimento della storia della salvezza, è testimone della misericordia di Dio che è Padre e dunque amante della vita, che è Figlio incarnato e dunque solidale con ogni persona umana bisognosa di vita nuova, che è Spirito santo compagno nel cammino della vita che rinvigorisce con la forza dei suoi doni.

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