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Rubrica: Risponde il teologo

6 Aprile 2004

La madre silenziosa nei giorni di Pasqua

di Archivio Notizie

di Luigi M. De CandidoDov’era Maria nei giorni della pasqua? Gesù consumò la cena pasquale con i suoi discepoli (Giovanni 13,1-2) e con familiari come ingiungeva la legge vigente (Esodo 12,3-4): tra costoro non poteva mancare la madre, che non mancò neppure poche ore dopo sul Calvario (Giovanni 19,25). Dalla croce Gesù morente affidò la madre al «discepolo che amava» – simbolo di chiunque ama lui e da lui si senta amato – individuato in Giovanni: egli prende con sé Maria. Ed è proprio Giovanni, insieme a Pietro, per primo a correre al sepolcro dopo l’informazione della Maddalena che Gesù non c’era più nella tomba e là egli vide i segni della resurrezione e credette (Giovanni 20,1-10). Insieme agli altri poi anch’egli incontra il Signore risorto (Giovanni 20,19).

Dov’era Maria nelle ore in cui scorrevano tali prevedibili e pur inattesi eventi? Silenziosamente presente si trovava la madre in questo mosaico di eventi. Condivide la tappe della cronaca nei giorni pasquali; condivide le attese di ogni imminente futuro del quale Gesù aveva in precedenza informato i discepoli e dei quali – senza dubbio – la madre non era disinformata; condivide l’esperienza irripetibile e privilegiata di rivedere il figlio risorto.

Sono le tappe della progressione nel suo cammino di fede. Maria non è madre di morti: lei non va cercando tra i morti il vivente. Maria è madre pasquale perché mediatrice di vita umana del figlio di Dio, perché veglia la visibilità d’una vera morte come quella del proprio figlio ma ne constata la provvisorietà accertata dalla resurrezione. Maria è madre del risorto. La fede persuade che lei pure come il Cristo non è da cercare più tra i morti perché è risorta.*Servi di Maria

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